Canali Minisiti ECM

Grassi omega3: un'arma contro la cirrosi e il cancro al fegato

Medicina Interna Redazione DottNet | 20/04/2017 11:09

Uno di essi testato su topi con fegato grasso

Il grasso omega 3 chiamato 'Dha' - un grasso 'buono' presente ad esempio in pesci come salmone e tonno - potrebbe proteggere gli obesi da gravi danni e malattie del fegato come cirrosi o cancro.     Lo rivela uno studio condotto presso la Oregon State University e pubblicato sulla rivista PLOS ONE.     Gli obesi vanno spesso incontro a una grave malattia del fegato, la steatosi epatica non alcolica (più comunemente detta fegato grasso) che sfocia spessissimo in cirrosi o cancro e per la quale ad oggi non esiste alcuna cura farmacologica. L'unica possibilità terapeutica è data dall'intraprendere una dieta molto stretta e portarla a termine fino in fondo, cosa che però pochi riescono veramente a fare.  

Gli esperti hanno fornito DHA a topolini obesi con fegato grasso e visto che questa integrazione blocca la progressione della malattia e previene l'insorgenza di cirrosi o cancro anche se gli animali continuano a seguire una dieta sbagliata (la cosiddetta dieta occidentale), troppo ricca di grassi e zuccheri.     Infine gli esperti hanno visto che pazienti obesi con fegato grasso hanno pochi omega 3 nel sangue e che quando le quantità di questi grassi sani sono aumentate la progressione della steatosi si è fermata. Nella situazione attuale in cui non esiste alcuna cura per la steatosi epatica, avere un nutriente così facilmente disponibile come il DHA potrebbe essere fondamentale per fermare la diffusione di gravi e spesso mortali malattie epatiche.

pubblicità

fonte: ansa

Commenti

Rispondi

I Correlati

Calvaruso: "L’Aisf da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie d

Durante l'operazione di trapianto il fegato è rimasto costantemente irrorato dal sangue e alla stessa temperatura dal prelievo fino al suo reimpianto con importanti vantaggi durante e dopo la fase operatoria

Salvata la vita a un paziente di 56 anni che era arrivato ad avere un fegato di 15 chili. Una maratona lunga 120 giorni, gestita dai medici dell'ospedale Molinette e Gemelli

È la prima volta per il Gemelli e la seconda volta che questo accade nel Lazio. Il ricevente è un paziente di 70 anni affetto da cirrosi epatica con epatocarcinoma; il donatore, un paziente di 56 anni

Ti potrebbero interessare

Lancet, con il cambiamento climatico a rischio progressi per la salute

Uno studio italiano condotto su 18.000 persone ha dimostrato che la presenza di bassi livelli di albumina è associata alla mortalità per cancro e malattie cardiovascolari negli individui di età pari o superiore ai 65 anni

Variante forse legata al funzionamento dell'ipotalamo

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

Ultime News

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione